Building Information Modeling

Dal BIM alla Gestione informativa digitale (GID): la transizione digitale delle costruzioni nel Codice dei contratti pubblici

Il nuovo codice dei contratti pubblici stabilisce come principio cardine quello dell’ottenimento del risultato (art. 1 D.Lgs. n.36/23), finalizzato all’aumento della competitività e della produttività dell’intero sistema delle costruzioni, storicamente fanalino di coda tra le attività industriali.

La trasformazione digitale introdotta nel nuovo Codice è la trasformazione della PA ovvero il cambiamento dei processi all’interno della Stazione Appaltante indotto dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione per essere funzionale all’accelerazione e all’efficientamento di tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera,  sia che si tratti di edifici, di infrastrutture o di reti.

La trasformazione digitale si esprime sia attraverso l’e-procurement, ovvero il “ciclo di vita digitalizzato del contratto pubblico”, sia attraverso la “gestione informativa digitale” (GID) per la programmazione, progettazione, realizzazione e gestione “tecnica” dell’opera.
Infatti, la definizione riportata nel codice, corrisponde, sia pure in senso non strettamente letterale, alla definizione generalmente utilizzata a livello internazionale che riporta il Building Information Modelling (BIM) entro il contesto più ampio dell’Information Management: Gestione informativa mediante il Building Information Modelling.

I tempi

Dal 2025 le Stazioni appaltanti saranno tenute a svolgere le procedure, secondo le soglie fissate dall’art. 43, comma 1 del Codice dei contratti, attraverso metodi e strumenti di gestione informativa digitale.
L’entrata in vigore della richiamata disciplina di cui all’art. 43, comma 1, impone alle Stazioni Appaltanti, in linea con quanto già previsto dal precedente Codice dei contratti (d. lgs. 50/2016 e dai relativi decreti attuativi (nn. 560/2017 e 312/2020) di dotarsi di strumenti hardware e software, di definire e attuare specifici piani formativi  e di  adottare un atto di organizzazione per definire le procedure GID.

Le figure coinvolte

Nell’Allegato I.9 sono definite le figure dei soggetti responsabili della gestione informativa. Per maggior immediatezza e comprensione, i corrispondenti termini inglesi generalmente utilizzati a livello nazionale e internazionale sono: CDE Manager (Gestore dell’ACDat), BIM Manager (Gestore dei processi digitali), BIM Coordinator (Coordinatore dei flussi informativi).
Il CDE manager e il o i BIM manager sono figure che hanno un ruolo a livello di organizzazione per la stazione appaltante, mentre il BIM Coordinator viene nominato per ogni singolo procedimento ed è deputato a garantire l’efficienza e l’efficacia dei processi informativi nel rispetto dei requisiti stabiliti a livello di organizzazione.
Il nuovo codice dispone che venga nominato per ogni intervento un BIM Coordinator nell’ambito della struttura di supporto al RUP e un BIM Coordinator nell’ambito dell’ufficio Direzione Lavori che potrà coincidere con il Direttore Lavori stesso qualora questo sia in possesso delle competenze necessarie.
Per ricoprire tali ruoli è necessaria adeguata competenza e formazione, ma non vengono richieste certificazioni. Infatti tali gestori e coordinatori, individuati preferibilmente tra i dipendenti delle stazioni appaltanti anche a tempo determinato, devono essere in possesso di adeguata competenza acquisita tramite documentata conoscenza diretta attraverso l’osservazione, l’uso e la pratica professionale ovvero anche mediante la frequenza, con profitto, di appositi corsi di formazione. In mancanza di personale le amministrazioni possono affidare tali incarichi all’esterno con le modalità previste dal Codice.

Le piattaforme digitali

Le piattaforme sono il substrato informativo dei due tipi di digitalizzazione previsti nel Codice.
Nel caso della GID, sono costituite da un “Ambiente di Condivisione Dati” (ACDat), cioè da  una piattaforma, o un ecosistema di piattaforme digitali di raccolta organizzata e di condivisione dei dati dell’opera, strutturato secondo modelli informativi ed elaborati digitali, che garantisca sicurezza per l’accesso e tracciabilità.
Le piattaforme di e-procurement, invece, tracciano il ciclo di vita digitalizzato del contratto pubblico, fin dalla programmazione.

Il Codice sottolinea l’opportunità (principalmente per lavori complessi) che la Gestione Informativa Digitale sia strettamente interconnessa con i principi del Project Management.
Infatti l’Information Management consente una gestione organizzata dell’evoluzione dei dati tecnici, gestionali, economici anche attraverso la loro strutturazione in modelli informativi, lungo tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera e organizzati secondo le logiche del Project Management, in modo da tenere sotto controllo tempi e costi.

Gli standard applicabili

l’Allegato I.9 rimanda a quanto previsto  dalla normativa tecnica sovranazionale e internazionale, come la UNI EN ISO 19650 mentre a livello nazionale è citata la serie UNI 11337 come riferimento utile.

Il Capitolato Informativo e gli obiettivi di livello di progettazione

La gestione informativa digitale si basa sugli scambi informativi tra la Stazione Appaltante e l’Appaltatore, che avvengono attraverso una serie di documenti: il capitolato informativo con la definizione dei requisiti informativi da parte della Stazione Appaltante, l’offerta di gestione informativa e il piano di gestione informativa, che al proprio interno comprende, tra l’altro, i piani di consegna dei modelli informativi.

Il capitolato informativo  potrebbe essere parte integrante della formulazione del quadro delle esigenze e del documento di indirizzo alla progettazione (DIP), in modo da mantenere coerenti i requisiti contenutistici e quelli informativi lungo tutto il processo, dal Documento di indirizzo alla progettazione (DIP)  al progetto di fattibilità tecnico-economico (PFTE), al progetto esecutivo (PE). La predisposizione del capitolato informativo iniziale è a carico del RUP, coadiuvato dal coordinatore dei flussi informativi (BIM Coordinator), il quale dovrà relazionarsi con il gestore dei flussi informativi (BIM Manager) della Stazione Appaltante.
Il capitolato informativo va inteso come esito finale della elaborazione interna alla stazione appaltante dei requisiti informativi, del rapporto con l’Operatore Economico attraverso l’offerta di gestione informativa e il piano di gestione informativa, che al proprio interno comprende, tra l’altro, i piani di consegna dei modelli e contenitori informativi.

Nell’art. 1, comma 10 dell’Allegato I.9 sono esplicitati in ordine temporale i passaggi che vengono svolti nella fase di gara, di esecuzione, di consegna, di verifica della documentazione e dei dati per una corretta gestione informativa delle opere durante tutte le fasi.

In sintesi, al Capitolato Informativo risponde in fase di gara l’offerta di Gestione Informativa dell’operatore economico la quale, in risposta ai requisiti informativi del capitolato:

  • struttura i flussi informativi nella catena di fornitura dell’appaltatore;
  • ne illustra le interazioni con i processi informativi e decisionali di quest’ultimo all’interno dell’ambiente di condivisione dei dati;
  • descrive la configurazione organizzativa e strumentale degli operatori, precisa le responsabilità degli attori coinvolti.

Il Piano di Gestione Informativa è il documento redatto dall’aggiudicatario sulla base dell’offerta di gestione informativa, da sottoporre alla stazione appaltante dopo la sottoscrizione del contratto e prima dell’esecuzione dello stesso. Può essere aggiornato nel corso dell’esecuzione del contratto: è in sostanza un documento vivo, che rappresenta il frutto della collaborazione tra Stazione Appaltante ed aggiudicatario.

Normativa di interesse

Release gennaio 2025.

Approfondimenti

Data di pubblicazione: 06/12/2024
Data di ultima modifica: 03/02/2025